fattore magnifico della storia Alunni del Sole.
 
Paolo Morelli ha dedicato la sua intera vita all’arte nelle sue varie espressioni.
La sua passione per la musica, coltivata alla scuola dei nostri genitori musicisti, non ha 
conosciuto soste. Negli anni della sua adolescenza dedicava molte ore delle sue giornate 
allo studio del pianoforte, consumando metodi su metodi ad un ritmo incessante finché 
raggiunse una perfezione stilistica e una capacit  di esecuzione pari a quella di un 
concertista. In un tempo relativamente breve Paolo riuscì a completare gli stessi corsi 
per diploma in pianoforte, armonia complementare e composizione che al Conservatorio 
venivano sviluppati nell’arco di dieci anni.
Un sentimento non meno eccitante della musica stato quello che Paolo ha 
provato per la poesia. I poeti, allo stesso modo dei grandi compositori della musica, erano 
gli idoli della sua adolescenza e ha letto di tutto, dalle poesie dei poeti maggiori a quelle 
dei minori, dei classici e dei moderni.
Nel momento in cui emerse in Paolo quell’estro creativo che dava vita alle sue 
canzoni ci sarebbe stato da aspettarsi che tutto quello che aveva studiato per anni ne 
avrebbe in qualche modo fatto parte. Invece in maniera sorprendente accadeva 
esattamente il contrario.
 Da poeta vero le sue parole raccontavano semplicemente il suo pensiero e i suoi 
sentimenti: nei testi delle sue canzoni vi era e vi stata sempre la rappresentazione di 
se stesso dall nizio fino alla fine, come in modo emblematico e profetico ha voluto 
raccontarsi nell’ultima composizione della sua vita “Il sogno che svanisce 
Dal punto di vista, poi, della struttura della composizione musicale Paolo riuscito sempre 
a scavalcare la soglia del convenzionale e - finanche in pi  di una sua composizione - 
a scardinare il canone armonico senza sconvolgere la piacevolezza della fruizione; il 
che meriterebbe un’ulteriore analisi approfondita per celebrare la sua capacit  di essere 
innovatore e incantatore allo stesso tempo.
La pittura  altra grande passione di Paolo  stata una pratica costante che gli 
avvinceva la mente in una misura tale che non gli ha mai consentito di distaccarsene. 
Paolo amava compiacersi dei suoi quadri e passava lunghi momenti assorto in 
contemplazione dei suoi lavori appena conclusi. In cuor suo si sentiva un grande pittore e 
chiss  se avrebbe preferito entrare nella storia dell’arte nella veste di pittore affermato 
piuttosto che come genio della musica.
on se ne esce, - diceva  aveva ragione Maurizio Costanzo quando sosteneva 
che siamo come i pomodori pelati: a un certo punto della nostra esistenza ci viene 
incollata addosso un’etichetta che segna per sempre le nostre vite  E così Paolo Morelli, 
nato musicista da sempre, ha fatto musica fino alla fine.
Pi  di una volta avrebbe voluto lasciare e in parte e per certi periodi ci era anche 
riuscito. Era deluso da come tanti oteri influenti (vedi televisioni, media della 
comunicazione, critici del settore  .) si sono di volta in volta deliberatamente adoperati a 
metterlo da parte.
Eppure Paolo Morelli stato il pi  grande fra tutti i cantautori e gli artisti del suo tempo.
Quando poco pi  che ventenne scrive un’opera come l ntero concept album “Dove 
era lei a quell’ora e canzoni quali “E mi manchi tanto  “Un’altra poesia e così via in 
un elenco numeroso di successi nei primi posti delle classifiche di vendita Paolo entra 
prepotentemente nel novero dei pi  titolati cantautori della sua generazione. E basterebbe 
rileggere i numerosi articoli dell’epoca con cui la critica esaltava l’originalit  e la capacit  
di rinnovamento musicale che Paolo proponeva con le sue canzoni, tenendosi a distanza 
dalle mode dominanti e rinunciando alla protezione delle pareti anglo-americane tra le 
quali restava chiusa buona parte della produzione musicale italiana. Quella stessa critica 
concordava che Paolo, insieme con pochi altri colleghi, avrebbe trovato posto nel cuore 
dei fans italiani come “un prodigio che resta per sempre  A distanza di tempo ho visto 
cadere nel vuoto tanti buoni auspici, prendendo atto di una prassi singolare e strisciante di 
questo ambiente che di fronte a un fenomeno straripante per bravura e valore tende appena 
possibile a oscurarlo, altrimenti tutto il resto emergerebbe soltanto come mera mediocrit .
D’altra parte, all’epoca anche la Produttori Associati, stando a una valutazione 
puramente commerciale, non volle cogliere la circostanza per liberare Paolo dalla “gabbia 
Alunni del Sole e rendere onore a un merito che spettava a lui soltanto, unicamente 
perché era il momento in cui i complessi andavano di moda e vendevano pi  dischi.
Da poeta vero le sue parole raccontavano semplicemente il suo pensiero e i suoi 
sentimenti: nei testi delle sue canzoni vi era e vi stata sempre la rappresentazione di 
se stesso dall nizio fino alla fine, come in modo emblematico e profetico ha voluto 
raccontarsi nell’ultima composizione della sua vita “Il sogno che svanisce 
Dal punto di vista, poi, della struttura della composizione musicale Paolo riuscito sempre 
a scavalcare la soglia del convenzionale e - finanche in pi  di una sua composizione - 
a scardinare il canone armonico senza sconvolgere la piacevolezza della fruizione; il 
che meriterebbe un’ulteriore analisi approfondita per celebrare la sua capacit  di essere 
innovatore e incantatore allo stesso tempo.
La pittura  altra grande passione di Paolo  stata una pratica costante che gli 
avvinceva la mente in una misura tale che non gli ha mai consentito di distaccarsene. 
Paolo amava compiacersi dei suoi quadri e passava lunghi momenti assorto in 
contemplazione dei suoi lavori appena conclusi. In cuor suo si sentiva un grande pittore e 
chiss  se avrebbe preferito entrare nella storia dell’arte nella veste di pittore affermato 
piuttosto che come genio della musica.
on se ne esce, - diceva  aveva ragione Maurizio Costanzo quando sosteneva 
che siamo come i pomodori pelati: a un certo punto della nostra esistenza ci viene 
incollata addosso un’etichetta che segna per sempre le nostre vite  E così Paolo Morelli, 
nato musicista da sempre, ha fatto musica fino alla fine.
Pi  di una volta avrebbe voluto lasciare e in parte e per certi periodi ci era anche 
riuscito. Era deluso da come tanti oteri influenti (vedi televisioni, media della 
comunicazione, critici del settore  .) si sono di volta in volta deliberatamente adoperati a 
metterlo da parte.
Eppure Paolo Morelli stato il pi  grande fra tutti i cantautori e gli artisti del suo tempo.
Quando poco pi  che ventenne scrive un’opera come l ntero concept album “Dove 
era lei a quell’ora e canzoni quali “E mi manchi tanto  “Un’altra poesia e così via in 
un elenco numeroso di successi nei primi posti delle classifiche di vendita Paolo entra 
prepotentemente nel novero dei pi  titolati cantautori della sua generazione. E basterebbe 
rileggere i numerosi articoli dell’epoca con cui la critica esaltava l’originalit  e la capacit  
di rinnovamento musicale che Paolo proponeva con le sue canzoni, tenendosi a distanza 
dalle mode dominanti e rinunciando alla protezione delle pareti anglo-americane tra le 
quali restava chiusa buona parte della produzione musicale italiana. Quella stessa critica 
concordava che Paolo, insieme con pochi altri colleghi, avrebbe trovato posto nel cuore 
dei fans italiani come “un prodigio che resta per sempre  A distanza di tempo ho visto 
cadere nel vuoto tanti buoni auspici, prendendo atto di una prassi singolare e strisciante di 
questo ambiente che di fronte a un fenomeno straripante per bravura e valore tende appena 
possibile a oscurarlo, altrimenti tutto il resto emergerebbe soltanto come mera mediocrit .
D’altra parte, all’epoca anche la Produttori Associati, stando a una valutazione 
puramente commerciale, non volle cogliere la circostanza per liberare Paolo dalla “gabbia 
Alunni del Sole e rendere onore a un merito che spettava a lui soltanto, unicamente 
perché era il momento in cui i complessi andavano di moda e vendevano pi  dischi.
 Da quel momento in poi di canzone in canzone la storia di Paolo Morelli diventata 
Alunni del Sole, come proiezione di se stesso ed estensione della sua anima artistica; uno 
pseudonimo plurale e al contempo una casa dove porsi al riparo con le proprie fragilit  e 
con il desiderio autentico di vivere la vita a modo suo lontano dai riflettori.
Ma le mie pi  grandi soddisfazioni le ho provate nel vedere come i grandi della 
musica lo hanno sempre guardato con occhi colmi di ammirazione. Ricordo gli incontri 
milanesi alla Produttori Associati con Fabrizio De André e la sua curiosit  ansiosa di 
ascoltare Paolo al pianoforte che gli suonava in anteprima le sue composizioni.
Quante volte ho colto l’emozione sul viso del grande cantautore genovese e sentirgli dire: 
“Paolo, che bella questa frase, l’avrei voluta scrivere io! 
E pochi anni fa, quando a pochi passi da casa incontrammo Lucio Dalla che era 
venuto a tenere un concerto al Teatro Olimpico, ricordo che, nel salutare Paolo, Lucio
aprì la mano e gli disse: “Sappi che i grandi della musica del nostro tempo non superano il 
numero delle dita di questa mano. E io e te ci siamo! 
In mezzo a questi ricordi lontani fra loro negli anni vanno registrati i numerosi 
attestati di stima indiretti che Paolo ha ricevuto da numerosi illustri colleghi che hanno 
scelto di cantare le sue canzoni, e tra i tanti voglio citare: Placido Domingo, Ornella
Vanoni, Patty Pravo, Enrico Ruggeri, Little Tony, Matia Bazar, Giardino dei Semplici, 
Franco Simone, Monica Sarnelli, Mario Maglione, Marco Armani.
Tra i premi e i riconoscimenti alla carriera artistica di Paolo Morelli vanno poi 
ricordati una vittoria al Festivalbar 8 con “Li   una vittoria a “Vota la voce di Sorrisi 
e Canzoni TV, la prestigiosa Maschera d’argento, i numerosi premi della critica fino al 
recente Premio Carosone del 2010 e il premio ai 45 anni di carriera di Radio Birikina nel 
2013.
 
Da quel momento in poi di canzone in canzone la storia di Paolo Morelli diventata 
Alunni del Sole, come proiezione di se stesso ed estensione della sua anima artistica; uno 
pseudonimo plurale e al contempo una casa dove porsi al riparo con le proprie fragilit  e 
con il desiderio autentico di vivere la vita a modo suo lontano dai riflettori.
Ma le mie pi  grandi soddisfazioni le ho provate nel vedere come i grandi della 
musica lo hanno sempre guardato con occhi colmi di ammirazione. Ricordo gli incontri 
milanesi alla Produttori Associati con Fabrizio De André e la sua curiosit  ansiosa di 
ascoltare Paolo al pianoforte che gli suonava in anteprima le sue composizioni.
Quante volte ho colto l’emozione sul viso del grande cantautore genovese e sentirgli dire: 
“Paolo, che bella questa frase, l’avrei voluta scrivere io! 
E pochi anni fa, quando a pochi passi da casa incontrammo Lucio Dalla che era 
venuto a tenere un concerto al Teatro Olimpico, ricordo che, nel salutare Paolo, Lucio
aprì la mano e gli disse: “Sappi che i grandi della musica del nostro tempo non superano il 
numero delle dita di questa mano. E io e te ci siamo! 
In mezzo a questi ricordi lontani fra loro negli anni vanno registrati i numerosi 
attestati di stima indiretti che Paolo ha ricevuto da numerosi illustri colleghi che hanno 
scelto di cantare le sue canzoni, e tra i tanti voglio citare: Placido Domingo, Ornella
Vanoni, Patty Pravo, Enrico Ruggeri, Little Tony, Matia Bazar, Giardino dei Semplici, 
Franco Simone, Monica Sarnelli, Mario Maglione, Marco Armani.
Tra i premi e i riconoscimenti alla carriera artistica di Paolo Morelli vanno poi 
ricordati una vittoria al Festivalbar 8 con “Li   una vittoria a “Vota la voce di Sorrisi 
e Canzoni TV, la prestigiosa Maschera d’argento, i numerosi premi della critica fino al 
recente Premio Carosone del 2010 e il premio ai 45 anni di carriera di Radio Birikina nel 
2013.
 La storia musicale di Paolo Morelli fatta soprattutto dalle sue canzoni, ma vi 
una storia ancor pi  importante e toccante che quella dell’uomo Paolo Morelli, che ha 
vissuto fuori dal tempo la sua vita come una vera e propria opera d’arte e che, non potendo
essere raccontata in queste poche righe, sar  oggetto in un futuro prossimo di una mia pi  
ampia e articolata trattazione.
La storia musicale di Paolo Morelli fatta soprattutto dalle sue canzoni, ma vi 
una storia ancor pi  importante e toccante che quella dell’uomo Paolo Morelli, che ha 
vissuto fuori dal tempo la sua vita come una vera e propria opera d’arte e che, non potendo
essere raccontata in queste poche righe, sar  oggetto in un futuro prossimo di una mia pi  
ampia e articolata trattazione.
B. M.